La start-up tedesca Indmatec ha reso il Peek (polietere etere chetone) stampabile con una tecnologia FDM e ha progettato anche la prima stampante 3D per utilizzare polimeri altamente performanti e resistenti a temperature elevate.
Per Indmatec il Peek ha caratteristiche particolari che lo rendono addirittura in grado di sostituire i metalli: biocompatibilità, bio-inerzia, rigidità meccanica, elevata resistenza chimica e termica. Con queste proprietà può essere utilizzato in vari settori industriali tra cui l’aeronautica, l’industria dei semiconduttori e delle automotive.
Per Brando Okolo, scienziato dei materiali e cofondatore di Indmatec, «sono stati necessari anni di ricerce per rendere il Peek utilizzabile come filamento e contemporaneamente sviluppare una stampante 3D Fdm in grado di rispondere alle esigenze impegnative di questo materiale».
E la stampante Peek 3D FDM sfrutta la sinergia tra software e hardware: l’hot end è progettato per riuscire a sopportare temperature fino a 420°C, la camera di accumulo (volume di stampa: 155 mm x 155 mm x 155 mm) è completamente chiusa ed è composta da metalli non reattivi, che garantiscono una temperatura omogenea durante l’intero processo di stampa
Con queste tecnologie Tony Tran-Mai, ceo e fondatore di Indmatec punta a diffondere la manifattura additiva presso le Pmi.