Home Stampa 3D Servati, la startup delle scarpe 3D riciclabili ottiene 350mila euro di finanziamento

Servati, la startup delle scarpe 3D riciclabili ottiene 350mila euro di finanziamento

Ne avevamo parlato la prima volta a marzo: Servati è una startup che nasce in provincia di Lecce, precisamente nell’ecosistema del distretto industriale di Casarano. I founder sono due giovani pugliesi, Matteo Di Paola, classe 1997 laureato in economia, che si occupa di amministrazione e gestione, e Marco Primiceri, classe 1998, laureato in design e comunicazione visiva, che segue il reparto stile e lo sviluppo dei prodotti.

Come spiegano i due founder: “Proponiamo scarpe disassemblabili e riciclabili: usati solo gomma e poliestere, i materiali possono essere riutilizzati per produrre nuovi accessori”. Una scarpa dunque riciclabile al 100%, realizzata con materiali che vengono poi riutilizzati per iniziare un nuovo ciclo di produzione.

Matteo Di Paola e Marco Primiceri
Matteo Di Paola e Marco Primiceri, founder di Servati

I due giovani imprenditori pugliesi hanno ideato un modello di economia circolare secondo cui le scarpe al termine dell’utilizzo, possono essere disassemblate e i componenti del vecchio paio di sneakers vengono riciclati per nuove produzioni. Merito di un brevetto depositato nel 2022 che tutela l’incastro tra suola e tomaia che permette alla scarpa di reggersi unita senza l’uso di colle o cuciture irreversibili.

Il prodotto è formato soltanto da due elementi che corrispondono ad altrettanti materiali: la gomma e il poliestere, totalmente riciclabili. Non si utilizzano colle, non si utilizzano solventi chimici, non si utilizzano termoadesivi.

Servati Stiamo costruendo una factory del futuro, un ambiente dove la tecnologia supporta l’ingegno e la creatività delle persone”, spiegano i due founder. “La nostra struttura è equipaggiata con oltre 15 macchine di stampa 3D, potenziate da software di intelligenza artificiale che migliorano la qualità della produzione. Grazie a scanner 3D all’avanguardia, possiamo velocizzare i processi di reverse engineering, ingegnerizzando nuovi modelli a partire da prototipi fisici esistenti. L’uso di laser avanzati consente, inoltre, di offrire un servizio di personalizzazione su misura per i nostri clienti.

Le nuove macchine rappresentano un’evoluzione industriale delle tradizionali stampanti FDM desktop, dotate di un sistema di caricamento del materiale ottimizzato per garantire una continuità del processo di stampa senza interruzioni, maggiori prestazioni in termini di velocità e migliore gestione di tutto il parco macchine. Grazie all’integrazione di un sistema di intelligenza artificiale, queste macchine monitorano costantemente la qualità di stampa e, in caso di errori, modificano automaticamente i parametri per evitare il fallimento dell’intera lavorazione. Questo aspetto è cruciale, poiché consente di regolare i parametri in tempo reale, adattandoli a variabili ambientali come temperatura e umidità, garantendo così un risultato ottimale.”

Servati Nei primi mesi del suo sviluppo, Servati, ha già raggiunto traguardi significativi. Tra questi, spiccano tre lanci di prodotto, tutti esauriti in tempi record, con uno dei restock terminato in soli 20 minuti. A coronare questo successo iniziale, l’azienda ha raccolto un finanziamento di 350.000 euro in una serie di round di investimento tra fondi pubblici e privati, che ha fornito lo slancio necessario per accelerare la crescita e sviluppare un piano di investimenti volto alla costruzione di una fabbrica innovativa.

Ora Servati si prepara a lanciare due nuovi modelli di sneakers, interamente realizzati con tecnologia di stampa 3D: l’Hyper M1 e l’Hyper Boots. Saranno stampati in edizione limitata, cento pezzi numerati per ognuna delle due serie.

Servati Grazie all’introduzione di perfezionamenti incrementali nel sistema di stampa, è stato possibile migliorare l’efficienza produttiva, riducendo i potenziali difetti nel prodotto finale”, concludono i due founder. “Ma non solo, stiamo lavorando per innovare il settore della moda attraverso un approccio ciclico e sostenibile, con l’obiettivo di eliminare gli sprechi. Il nostro brevetto introduce nel mondo delle calzature il concetto di chiamato ‘boomerang process’. Questo processo permette ai nostri clienti di chiudere il ciclo produttivo in maniera responsabile”.

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