Milano, Bari, Firenze: è questo l’asse lungo il quale si muove la prima tappa italiana di un progetto europeo promosso da Samsung che mira a portare le stampanti 3D Makerbot nelle scuole.
Si tratta di un progetto integrato, nel quale le stampanti si combinano ai dispositivi Samsung già presenti in aula, come tablet e lavagne interattive in un percorso di acquisizione di competenze digitali evolute per gli studenti dei tre istituti coinvolti: l’Istituto Scolastico Maria Immacolata di Gorgonzola (Milano), l’Istituto Comprensivo Mazzini di Modugno (Bari) e la Direzione Didattica di Fucecchio (Firenze).
Il percorso di formazione viene svolto con l’aiuto dei docenti del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica di Milano, che fin dal 2013 collabora con Samsung nell’ambito del progetto Smart Future e nello sviluppo di un Osservatorio sui Media e i Contenuti Digitali nella Scuola.
Un percorso organizzato in tre step
Per quanto riguarda nello specifico il progetto italiano (altri sono in corso in Germania, Spagna, Regno Unito e Svezia), si svolge in tre tappe: dopo la prima fase formativa e di training, i ragazzi passeranno alla fase progettuale e di design, per arrivare alla terza fase, con la realizzazione di un prototipo finito, utilizzando per l’appunto la stampante.
Per il CREMIT l’iniziativa è importante per comprendere soprattutto cosa aggiunge la stampa 3D all’apprendimento della matematica o della geometria e cosa alla didattica laboratoriale.